lunedì 17 aprile 2017

A conclusione di Vinitaly 2017



Non ci siamo sbagliati, anche quest'anno il Vinitaly è stato ricco di conoscenze e di scoperte sulla produzione di vino in Italia.

Ritrovarsi come tutti gli anni in questo brulicare di gente con provenienze da tutti i Paesi del Mondo, scalda il cuore perchè, nonostante le nubi di bufera di crisi, di carenza di lavoro, di economia che langue,spesso fenomeni  presenti sul nostro Paese, qui a Verona invece ci rallegra pensare che sulla produzione e commercializzazione del vino siamo ancora tra i protagonisti al Mondo.
Rallegra aver visto, grazie al vino, un'Italia unita nel susseguirsi dei padiglioni regionali che permettono di scorrere in un unico viaggio, tutto l'italico stivale. Dal Nord estremo fino al Sud più profondo tutti i produttori si sono dati da fare per attirare l'attenzione sui propri prodotti, ma la bellezza del Vinitaly è anche questa: ognuno di loro non ha mai mancato di raccontare il proprio territorio, il proprio contesto, le emozioni del proprio patrimonio geografico nel quale si collocano anche tutti gli altri produttori. Concorrenza si, ma fratellanza nella comunicazione del territorio. 
Chi non è abituato al Vinitaly come lo era lo scrivente alcuni anni fa, potrebbe perdersi in questo susseguirsi veloce di stands, nel ripetersi meccanico di degustazioni e verticali di vini bianchi, rosé, rossi, prosecchi e spumanti. Mossi invece dalla voglia di scrivere e raccontare di aziende per i lettori del blog, tutto invece rimane preciso ed ordinato, nelle  fotografie mentali di ogni istante vissuto al PalaExpò.
Noi quest'anno ad esempio eravamo alla ricerca di alcuni vitigni particolari e vini specifici; il Nerello Mascarese ( Etna Rosso ) ed il Cerasuolo di Vittoria,e ntrambi vini di spessore, del secondo tuttavia  tranne la denominazione, non ne eravamo a conoscenza degustativa diretta. Che bella scoperta! un vino capace di raccontare nelle sue sfumature aromatiche i territori di Ragusa, Caltanissetta e Catania dove viene prodotto, ne parlerò in un articolo apposta.
Ma la bellezza del Vinitaly è che  nonostante gli obiettivi prefissati ti ritrovi a degustare dei vini del Trentino di un noto sportivo campione mondiale di ciclismo e assaporare il suo Gewurstraminer oppure torni a degustare la tua amata Tintilia molisana un vino dalle grandi potenzialità commerciali.
 A conti fatti cosa resta di questa esperienza e di questa due giorni distruttiva fisicamente: torni senz'altro più colto, torni con tanta esperienza in più, torni nella tua città dove aver spaziato per lungo e in largo , torni con le tante persone che hai conosciuto in questo evento e con i quali rimarrai in contatto e torni a casa sopratutto con la voglia di essere al Vinitaly 2018.

stretta la foglia larga la via dite la vostra che io ho detto la mia!

www.massimoangelone.eu

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